domenica 4 dicembre 2011

siete la vostra stessa condanna

non posso piu' commentare le vostre note, e' un vostro diritto, come la stupidita', volete essere ciechi e sordi all'unica forma onesta di intelligenza critica, l'onesta' intellettuale dell' ironia e del sarcasmo, per continuare dovrei farmi furbo e disonesto, come voi, posso farne serenamente a meno, anche in questo siamo diversi, una fortuna che non sapete onorare.
I miei commenti non sono certo il problema, e' facile ignorarli o limitarsi a non capirli, quello che volete evitare a tutti i costi, compresi voi stessi, utili idioti che per motivi diversamente miseri un costo ve lo siete lasciato dare, e' il confronto con la memoria: sono bastati un paio di riferimenti a un notissimo archivio audiovideo della rete internet dove era possibile vedere e ascoltare dalla "viva" voce del vostro ciarlatano pigmalione le piu' indiscutibili antitesi alla "sua" stessa ennesima "ultima" menzogna pubblicitaria, al "suo" stesso ennesimo delirio illogico ...
E' un buon segno, una implicita confessione, continuero' schifato a godermi lo spettacolo del vostro misero epilogo delirante.    

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