domenica 4 dicembre 2011

K(ao/is)s

Del resto e' stato un puro caso improbabile anche la tua stessa nascita, tra milioni di spermatozoi, proprio quello proprio in quel momento, proprio li' ... che e' cosi', i tuoi sensi lo sanno benissimo, e' la ragione che invece continua ostinata a  osservare quella pallina da tennis sospesa per quell'attimo, cercando di capire da quale parte della rete andra' a cadere.
Impegno vano, quelli sono giochi per alleviare la noia degli dei, non e' roba per te, e' stupido occuparsene.
Invece, quello che puoi, e' immaginarlo, devi ! Caos non puo' nulla contro la tua capacita' di immaginare, e puoi giocartela alla pari: la tua immaginazione, la sua inesorabile, imprevedibile, capricciosa volonta'.
Ecco perche' non e' importante se riuscirai mai a darle quel bacio, quel desiderio che improvvisamente senti di aver sempre avuto, da prima di conoscerla, prima ancora di averle mai ammirato il collo, rivelato forte e vulnerabile dal gesto abituale e distratto di un elastico nei capelli: e' un posto che i tuoi sensi hanno riconosciuto immediatamente, in mezzo alla confusione, da dove sanno di venire.
Quello che conta e' che l'hai pensato, hai desiderato quell'attimo eterno strappato alla condanna del tempo, l'hai immaginato, quasi sentito.
Forse, immaginare e desiderare, sentire senza riuscire, e' quello che ci invidiano gli dei, predestinati al contrario. 

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