martedì 2 giugno 2015
buchi nella sabbia (in morte di un Gabriele)
Eccomi. "Quello che non" sono.Sovrastimandomi, lo stupido entusiasmo felice dei ventanni, immaginavo di saper pedalare salite piu' lunghe, per cime piu' alte, come le vedevo all'inizio della pedalata, da giu', lontane quindi possibili, il contrario della dimostrazione al cannocchiale del vecchio regista finito. Adesso posso fare come lui. Oppure, pigro, semplicemente smettere di far finta di pedalare, che ormai sono solo piccole salite apparenti nella discesa finale, assecondarne le pendenze con l'inerzia, qualche piccola frenata dove serve per non far prendere troppa velocita' al tempo, stanca, la bici va da se', a sparire nella nebbia angosciante della "pianura infinita", tutto ritorna niente.
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